Il Savurett


Si tratta di una conserva di frutta originaria delle zone montane dell’Appennino reggiano ed è a base di pere e mele del territorio.
Il nome deriva da “saporetto” e nasce dall’esigenza di conservare la frutta nel periodo invernale. 
Le origini sono contadine, la preparazione prevede 36 ore di cottura e gli ingredienti sono le pere autoctone che predominano e le mele autoctone.
Le mele e le pere che vengono usate sono del territorio di Reggio Emilia, si dice che il Savurett sia originario di Carpineti, un comune della provincia di 4000 abitanti immerso tra le colline dell’Appennino reggiano. 
Le pere e le mele vengono raccolte, lavate, grattugiate e conseguentemente torchiate e poi fatte filtrare in teli di canapa. 
Il liquido filtrato viene fatto bollire 36 ore sino ad ottenere una polpa densa. 
A metà cottura vengono aggiunti pezzi di pere Nobile in modo da dare consistenza (la pera Nobile mantiene intatta la sua consistenza anche con lunghe cotture). 
Ciò che ne esce da questa lavorazione è una conserva di frutta di colore scuro con aroma fruttato, leggermente caramellato e quasi balsamico. 
Ha un odore intenso e il sapore è dolce con una punta di amaro. 
Il Savurett viene usato per la preparazione di dolci, accompagnato ai formaggi in particolare la ricotta, ai bolliti di carne o semplicemente spalmato sul pane. 
Il suo impiego è anche per la preparazione di un dolce tipico natalizio emiliano e delle montagne reggiane, i tortellini di castagne. 

TORTELLINI DI CASTAGNE:
Si cuoce nel latte le castagne secche, poi si schiacciano con una forchetta, si aggiunge il savurett poi la frutta secca, i canditi e l’uva passa tritati, il cacao in polvere, il caffè in polvere e il rum. 
Per la pasta si usa la farina 00, il burro, l'anisetta, la vanillina, la scorza di limone grattugiata e la farina gialla, una volta lavorata si riempie di ripieno e si forma il tortello. 
Possono essere cotti al forno o fritti.

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